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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Frode fiscale a Lecco, fatture false ed evasione iva per 3 milioni di euro: canturino denunciato

Inchiesta della Finanza: il 40enne brianzolo sarebbe il responsabile della frode

Iva non pagata per 3 milioni di euro e fatture false: sono i numeri dell'inchiesta "Turn Over" conclusa dalla Guardia di Finanza di Lecco con 5 persone denunciate, tra cui un 40enne di Cantù, ritenuto responsabile della frode fiscale.

La notizia su LeccoToday: la Guardia di Finanza di Lecco ha concluso una verifica fiscale e le annesse indagini di polizia giudiziaria nei confronti di una società che opera nel settore della logistica e del facchinaggio, smascherando un’articolata frode fiscale attuata tramite l’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e finalizzata alla creazione di fittizi crediti Iva in favore di una società con sede nella città capoluogo.

L'inchiesta

L'inchiesta chiamata "Turn Over" ha accertato che, attraverso l'utilizzo strumentale di società cooperative e un giro di fatture false pari a sette milioni di euro circa, protrattosi dal 2013 al 2017, la società ha potuto sottrarre all’Erario oltre tre milioni di euro di Iva non versata, acquisendo appalti e commesse a condizioni economiche vantaggiose per poi subappaltarle a cooperative, usate come serbatoi di manodopera.
Tali cooperative, che operavano per un massimo di due anni, avevano sede dichiarata, ma di fatto inesistente, a Milano, mentre erano attive nella città manzoniana, così da rendere più difficili i controlli da parte degli organi di controllo.

Cinque denunciati

Tra le persone denunciate ci sono un 40enne di Cantù, ritenuto responsabile della frode e altri quattro soggetti residenti nelle province di Brescia, Napoli e Salerno, ritenuti prestanomi di alcune delle cooperative che emettevano false fatture in favore della società lecchese.
Nell’ambito di tale attività di polizia economico-finanziaria è stato poi eseguito un decreto di sequestro, emesso dal GIP del Tribunale di Lecco, per equivalente finalizzato alla confisca fino alla concorrenza di tre milioni di euro, che ha portato al sequestro di immobili ubicati nella provincia di Como, liquidità presenti su numerosi rapporti bancari e quote societarie di imprese ubicate a Monza, Roma e Milano. Il provvedimento, peraltro, nei giorni scorsi, a seguito di ricorso, ha superato anche il vaglio del Tribunale del Riesame di Lecco.

L’attività svolta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Lecco, coordinata dalla locale Procura della Repubblica, ha permesso, inoltre, di denunciare cinque persone, ritenute a vario titolo responsabili dei reati di emissione di fatture per operazioni inesistenti, dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture false, omessa dichiarazione e omesso versamento dell’Iva. 

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